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TRIESTE | ROTTA BALCANICA: ‘NESSUNA EMERGENZA, FALSA CAMPAGNA MEDIATICA DELLA REGIONE’

22/06/2021 TRIESTE – ROTTA BALCANICA: ‘NESSUNA EMERGENZA, FALSA CAMPAGNA MEDIATICA DELLA REGIONE’ || “Non c’è nessuna situazione di emergenza in atto, ma esclusivamente la necessità di aumentare la frequenza dei trasferimenti fuori regione tornando ai livelli del 2019 in modo che non avvenga, come in questi giorni, che le strutture di quarantena siano sature”. A dichiararlo tramite una nota è il Consorzio Italiano di Solidarietà ICS in riferimento all’andamento della Rotta Balcanica. Il consorzio presieduto da Gianfranco Schiavone prende in considerazione il primo semestre di quest’anno confrontandolo con quello del 2019, con arrivi di migranti leggermente superiori rispetto a un anno fa. Mentre, durante il periodo di piena pandemia, nel 2020, le richieste di asilo sono calate del 30% per motivi legati alle restrizioni alla mobilità in tutto il mondo.
Nella nota Ics, afferma anche che “la campagna mediatica messa in atto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, secondo cui la situazione sarebbe ingestibile, è totalmente falsa e copre il vuoto di un ente che ha dismesso ogni funzione utile in questo campo, collocandosi volutamente tra le realtà che ostacolano una corretta gestione dell’accoglienza”. Così nel comunicato del consorzio, che poi ha continua chiedendo alla Regione di dare il proprio supporto alle associazioni e alle prefetture nel rendere disponibili dei luoghi, anche temporanei, per la gestione degli arrivi dei migranti.
Ics, poi, si concentra anche sulle difficoltà delle forze di polizia nel gestire una situazione che vede anche la carenza di mediatori linguistici per le prime fasi e il primo approccio con le persone che varcano il confine. Una necessità, che anche il Sindacato Autonomo di Polizia aveva rilevato.
Infine nelle dichiarazioni di ICS è forte la presa di posizione sull’approccio regionale alla rotta balcanica per cui ci sarebbe un costante incitamento alla ripresa di prassi illegali (alludendo alla possibilità del ritorno delle riammissioni informali) e di comportamenti sociali violenti di additare uomini, donne e bambini migranti responsabili della diffusione del covid. (Servizio di Gianluca Paladin)


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