14/09/2021 TRIESTE – In attesa di conoscere il cartellone del Teatro Stabile, che sarà presentato giovedì, vi proponiamo una riflessione su “TU, dov’eri?”, lo spettacolo andato in scena lo scorso fine settimana in Sala Bartoli. Un’ora di teatro semplicemente perfetta. || C’è tanta Trieste, ed è motivo di soddisfazione, in “Tu dov’eri?”, il bellissimo spettacolo che ha fatto capolino in Sala Bartoli lo scorso fine settimana per tre applauditissime rappresentazioni e che sarebbe bello facesse parte della stagione ufficiale dello Stabile, il cui cartellone sarà disvelato dopodomani.Francesco Godina, l’interprete, lo ha scritto assieme a Fabio Vagnarelli (uno degli Oblivion), Marco Casazza (triestino d’adozione) lo ha diretto, Davide Calabrese lo ha coprodotto, Den Baruca gli ha dato una struttura tecnica ineccepibile.“Tu dov’eri?” è teatro di parola e di narrazione non soltanto al massimo livello comunicativo, ma anche frutto di una costruzione attenta ed equilibrata che consente, in un’ora, un alternarsi di emozioni, sentimenti e riflessioni. Tanto che si ride anche, nonostante il tema centrale di uno spettacolo che, così come sta, potrebbe circolare persino fuori dai confini nazionali, sia non tanto l’11 settembre, non solo la percezione dell’11 settembre, non solo l’elaborazione politica dell’11 settembre, ma un’analisi anche spietata di tutto ciò di cui si è parlato, ragionato e sragionato dopo l’11 settembre.In scena da solo, Francesco Godina da vita a tre personaggi che col passare dei minuti sembrano fondersi, tanto da far supporre che fin dall’inizio possa trattarsi di tre aspetti di un solo personaggio.In definitiva, “Tu dov’eri?” è semplicemente perfetto: felici quelli che lo hanno visto, necessario che un simile prodotto non resti patrimonio esclusivo della loro memoria. (Servizio di Umberto Bosazzi)