06/01/2022 TRIESTE – Il cadavere trovato ieri in una zona boschiva del parco di San Giovanni aveva un sacchetto di nylon legato attorno al collo: è uno degli ultimi dettagli emersi oggi. L’autopsia verrà eseguita molto probabilmente lunedì. Gli esami potranno confermare se si tratta della donna scomparsa il 14 dicembre, Liliana Resinovich, opzione giudicata molto probabile dagli inquirenti. || Il cadavere trovato ieri nella zona boschiva del parco di San Giovanni aveva un sacchetto di nylon legato attorno al collo: è uno degli ultimi dettagli emersi oggi che vanno ad infittire un’indagine dai contorni ancora molto oscuri. Questo elemento avvalora con forza l’ipotesi dell’omicidio, aggiunta al fatto che ci sono ancora dubbi riguardo alle tempistiche: da quanto tempo il cadavere era in quel punto del bosco? Sempre di oggi la nota che indica che l’autopsia sul corpo verrà eseguita molto probabilmente lunedì 10 gennaio. Il procuratore capo Antonio De Nicolo raggiunto telefonicamente ha dichiarato che l’incarico verrà affidato domani, quindi l’esame sarà effettuato nel giro di pochi giorni.Poche ore dopo la drammatica scoperta del corpo si cerca di capire di più, ma ogni volontà di conoscere la verità è al momento frenata dall’impossibilità di stabilire quei dettagli utili alle indagini che possano sciogliere le riserve. “Non ci sono segni di violenza evidenti sul corpo” ha aggiunto il procuratore, “tutto fa pensare che sia quello di Liliana Resinovich”, la 63enne scomparsa il 14 dicembre. In particolare, per un paio di occhiali che sono stati trovati e che corrisponderebbero a quelli “visti nelle foto”. Inoltre, sono compatibili le caratteristiche fisiche con quelle della donna scomparsa e poi c’è il dato che è Resinovich che manca all’appello, sarebbe davvero un caso più unico che raro che si rinvenga un corpo estraneo allo svolgimento di queste indagini. Inoltre solo l’autopsia potrà dire se il cadavere è stato trasportato nel boschetto o non è mai stato spostato da lì, da quanto tempo si trovava in quel luogo e anche a quando risale la morte. A causa delle condizioni meteorologiche molto fredde, su questi punti è stato ulteriormente complicato dare una prima indicazione già ieri. Sembra comunque “difficile pensare fossero passati venti giorni” dalla morte “ma, conclude il procuratore De Nicolo, direi invece alcuni giorni, anche se è sempre e solo l’aut (Servizio di Bernardo Gulotta)


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