19/01/2022 TRIESTE – 30 tonnellate di sigarette di contrabbando sequestrate nel Porto di Trieste dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e dalla Guardia di Finanza: immesse nel mercato, avrebbero originato un danno erariale superiore a 5 milioni di euro || I finanzieri e i funzionari dell’agenzia delle Accise Dogane e Monopoli hanno intercettato nel porto di Trieste e in seguito sequestrato 30 tonnellate di tabacchi lavorati esteri provenienti dal Malawi e destinati al territorio nazionale, in totale evasione dell’accisa.Decisamente anomalo secondo il personale dei controlli l’ingente quantitativo di tabacco “sfuso” introdotto temporaneamente in un magazzino del punto franco di Trieste. Mentre nella documentazione presentata il prodotto trasportato veniva classificato come “cascame di tabacco” e quindi non gravato da accisa, ad un primo sommario controllo fisico appariva al contrario non più bisognoso di ulteriori lavorazioni.Il risultato della successiva analisi organolettica e della così detta “fumabilità” del prodotto effettuato dai Laboratori Chimici dell’Agenzia di Roma, hanno confermato la reale classificazione in “tabacco da fumo”, utilizzabile peraltro per la produzione di sigarette del tipo “Cheap White”, determinandone la conseguente sottoposizione ad imposizione fiscale.Il sequestro pertanto è stato inevitabile: i 31.500 Kg lordi del tabacco se fossero stati immessi in consumo sul libero mercato avrebbero originato un danno erariale superiore ai 5 milioni di Euro, costituito dai dazi, dall’IVA e dall’accisa non corrisposti.I due soggetti, residenti in Turchia, ritenuti responsabili in quanto dirigenti e azionisti di riferimento dell’operatore economico mittente, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Trieste per il reato di tentato contrabbando aggravato di Tabacchi Lavorati Esteri. (Servizio di Bernardo Gulotta)


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