22/01/2022 TRIESTE – L’attività del tribunale di Trieste non si è mai fermata, nonostante la pandemia e la cronica carenza di personale. Tra i dati emersi nelle relazioni per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, il preoccupante aumento delle denunce che riguardano i minori. || E’ il disagio giovanile l’allarme sociale più preoccupante che emerge dal resoconto annuale dell’attività del tribunale. A parlarne, nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore generale della Corte d’Appello di Trieste, Dario Grohmann. Nel periodo in esame si è verificato un notevole incremento, presso il Tribunale per i minorenni, dei procedimenti civili a tutela dei minori passati da 1.425 a oltre 1.762 e il trend risulta in aumento. Una situazione – ha precisato – da ricondursi anche al venir meno del prezioso ruolo svolto dalla scuolaNon facile anche il quadro che emerge dai mesi scorsi e dall’applicazione di nuove norme per contrastare la pandemia. Altro tema di grande attualità, inumeri degli incidenti e de imorti sul lavoro, definiti ‘inaccettabili’ Un fenomeno che richiede interventistrutturali dal parte dello Stato, mentre di nessun aiuto – ha precisato il procuratore – sarebbe l’istituzione di una Procura nazionale ad hoc, che sposterebbe sforzi e fondi sulla repressione anzichè sulla prevenzione. E sempre sulla prevenzione dovrebbe puntare, a sua giudizio, il contrasto alla violenza di genere. Tra i problemi cronici del nostro tribunale, rimane quello, evidenziato da quasi tutti i relatori, della carenza di personale amministrativo. L’attività non si è mai fermata e il distretto è ai primi posti in Italia per tempistiche, in paricolare della giustizia civile, ma le recenti immissioni a ruolo di addetti, che poi hanno richiesto l’avvicinamento alla città d’origine, non hanno tamponato tale carenza. – Intervistati DARIO GROHMANN (PROCURATORE GENERALE CORTE D’APPELLO) (Servizio di Laura Buccarella)


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