25/01/2022 TRIESTE – Due nuove pietre d’inciampo sono state posizionate quest’oggi a Trieste. Il luogo, la Questura, per ricordare le figure di Giovanni Palatucci e Floriano Ricciardelli, grazie ai quali migliaia di persone, perlopiù ebrei, sono stati salvati dalla deportazione nei campi di concentramento. || La cerimonia è stata brevissima: in ultima analisi, le persone in silenzio mentre un addetto riempiva lo spazio, sul marciapiede davanti alla Questura. Quindi, la benedizione, da parte di don Rakic, cappellano della Polizia e le brevi parole del Questore. Perchè a volte, conta appunto l’esempio.E l’esempio del commissario Giovanni Palatucci e del commissario Floriano Ricciardelli, è quello di due servitori dello Stato che, grazie al loro ruolo, hanno salvato migliaia di persone, per lo più ebrei, dalla persecuzione nazifascista. Tanto da essere ora ricordati da due pietre d’inciampo.Palatucci e Ricciardelli sono stati deportati a Dachau: Ricciardelli ce la fece, a tornare. Palatucci mori a pochi mesi dalla fine della guerra e ora la sua posizione, completamente riabilitata dopo le accuse di collaborazionismo, è sottoposta ad un altro genere di giudizio.La storia di Palatucci e Ricciardelli è però emblematica di un altro aspetto della vita di quegli anni, e forse non solo. – Intervistati dott.ssa irene tittoni (questore di trieste), sergio schirinzi (cons. naz. associazione giovanni palatucci) (Servizio di Umberto Bosazzi)
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