22/02/2022 TRIESTE – Il punto sulla riqualificazione di stazioni e binari del porto di Trieste programmati per i prossimi anni e i conseguenti traffici e opportunità che potrebbero scaturire per aziende del territorio e terminalisti. || Entro il 2022 il collegamento dalla stazione di Aquilinia a Freeste – l’area industriale in regime di punto franco accanto alla Wartsila – nel 2023 binari operativi all’ex Aquila per collegare le banchine del nuovo terminal ungherese, ci vorranno, invece, almeno due anni (ma i tempi potrebbero essere più lunghi) per far arrivare i convogli a Muggia: la quarta stazione del Porto di Trieste, retrostante lo stabilimento della Barilla che non nasconde il proprio interesse a traghettare i propri prodotti su ferro dalla Valle delle Noghere ai mercati dell’Est Europa. Questa la road-map temporale dei lavori sul fronte ferroviario di uno scalo che, ormai, pensa traffici e attrae traffici in base al binomio mare-ferrovia. I lavori in corso di RFI ad Aquilinia permetteranno entro l’anno in corso la piena operatività su rotaia del sito di San Dorligo della Valle nel doppio senso. Da Freeste, peraltro, si pensa all’attivazione di una navetta per trasferire i container al Molo Settimo anche con nuove ipotesi merceologiche. “Tra queste – come riferito dal presidente del porto Zeno D’Agostino – la possibilità di far arrivare treni di legname dall’Austria, scaricaricarli e riempire i container nel sito di San Dorligo e trasferirli tramite lo shuttle ferroviario al Molo Settimo, gestito da TMT, per l’export”. Una navetta che, peraltro, potrebbe essere utilizzata in futuro anche dalla British American Tobacco per far arrivare la componentistica nei capannoni che sorgeranno nella stessa area industriale. Quanto ai progetti a più lungo termine, oltre ai binari per il terminal multifunzione ungherese, c’è il completamento del sistema di binari sino a Muggia, nella Valle delle Noghere. Il pastificio Barilla, attraverso il direttore della logistica Gianluigi Mason – sentito dal sito specializzato Adriaports – spiega di puntare al trasporto su rotaia da Muggia all’Est europeo. Per mettere in campo l’idea, salvo ricorrere temporaneamente al trasporto merci dalla fabbrica ad Aquilinia vi (Servizio di Marco Stabile)


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