10/03/2022 TRIESTE – Caro energia, guerra in Ucraina e sanzioni alla Russia: è allarme tra le industrie del nostro territorio: “si rischia la paralisi produttiva” dicono gli imprenditori. || Dopo il Covid la guerra in Ucraina ad aggravare, anche con le sanzioni alla Russia, problemi che già da tempo penalizzano il comparto industriale. La paralisi produttiva è il rischio paventato, in primis, dagli imprenditori. Sorvegliato speciale il comparto siderurgico. A Trieste il gruppo Arvedi è impegnato con importanti investimenti e la messa in funzione del nuovo laminatoio, ma la gran parte dell’approvvigionamento di materiali arriva proprio da Russia e Ucraina. Tra le grandi aziende, riflettori accesi su Wartsila, prima presenza manifatturiera sul territorio con poco meno di un migliaio di dipendenti, già nel mirino dei sindacati sulle produzioni spostate in Finlandia. Con le sanzioni alla Russia anche il settore dell’assistenza sui motori potrebbe ricevere contraccolpi. Preoccupazione anche alla Orion, l’azienda triestina che progetta e produce valvole destinate a grandi impianti oil & gas, con il 20% del fatturato in Russia. “Le sanzioni fanno male” spiega l’amministratore delegato Luca Farina ma ciò che preoccupa ancor di più, oltre al caro energia, sono le impennate del prezzo delle materie prime. “Le quotazioni di una valvola fatte ad un cliente il giovedì – spiega – sono diventate irrealistiche il giorno seguente con l’aumento del 30% del prezzo del nichel, tanto che ora dovremmo produrle in perdita. Inoltre ci sono acciaierie che ormai forniscono prezzi validi solo per 24 ore”. (Servizio di Laura Buccarella)


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