14/03/2022 TRIESTE – A quasi trent’anni dalla strage di Capaci Trieste dedica tre giorni alle vittime e al tema, sempre attuale, della lotta alle mafie, con un’iniziativa composita dal forte impatto emotivo. A cominciare dall’esposizione dell’auto della scorta di Falcone, o meglio di ciò che ne resta. || Sotto il tricolore, ciò che resta dell’auto della scorta di Giovanni Falcone. La strage di Capaci del 23 maggio del 1992 viene ricordata a Trieste con tre giorni di impegno civile contro le mafie al Teatro Miela: oltre all’esposizione della Croma blindata, ormai irriconoscibile, in cui morirono gli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, di scorta al magistrato e a sua moglie, sono previsti vari incontri con scrittori e giornalisti. La vettura, chiamata in codice Quarto Savona Quindici, investita dall’esplosione piùdell’auto di Falcone, fu trovata nel tardo pomeriggio, distrutta, in un uliveto a centinaia di metri di distanza dal luogo dell’attentato. Alla cerimonia hanno assistito gli studenti di quattro classi delle scuole supperiori triestine, oltre ai promotori dell’iniziativa e a numerose autorità, tra cui sindaco, vicesindaco e Prefetto. Il presidente del Teatro Miela, Enzo D’Antona,ha sottolineato che l’auto è “un monito perenne per non dimenticare tutte le vittime innocentidelle mafie”. – Intervistati ENRICO BELLAVIA (GIORNALISTA L’ESPRESSO) (Servizio di Laura Buccarella)


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