28/04/2022 TRIESTE – Dopo la diffusione degli ultimi risultati delle analisi specialistiche, la tesi del suicidio sembra farsi sempre più strada per la soluzione del giallo della morte di Liliana Resinovich. Al vaglio i cellulari della donna, per capire se sono state compiute ricerche sul tema. || Scartata da gran parte dell’opinione pubblica, per le modalità improbabili o quanto meno inusuali, l’ipotesi che Liliana Resinovich si sia effettivamente suicidata sembra trovare nuove conferme dagli ultimi risultati delle perizie degli specialisti. L’ultima, in ordine di tempo, quella botanica sui residui vegetali trovati sulle scarpe della donna, che portano alla ragionevole conclusione che Liliana non sia stata portata o trascinata da un assassino ma si sia recata a piedi nel parco di San Giovanni, dove in seguito è stata ritrovata cadavere. Lo stesso marito, Sebastiano Visintin, intervistato a Ring, pur confermando di non accettare l’idea del suicidio ha parlato di altri casi di persone che si sono tolte la vita nello stesso modo, con sacchetti legati attorno al capo. L’ipotesi è dunque al vaglio degli esperti, in particolare in questa fase del consulente informatico Nicola Chemello, incaricato dalla Procura di Trieste di analizzare il contenuto dei telefoni cellulari di Liliana Resinovich. Sarà compito suo scoprire su quali pagine Liliana ha navigato prima di morire e se tra le ricerche fatte vi sia quella relativa al suicidio. – Intervistati SEBASTIANO VISINTIN (MARITO DI LILIANA RESINOVICH) (Servizio di Laura Buccarella)


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