16/06/2022 TRIESTE – Due laureande dell’università di Trieste e Udine hanno presentato una ricerca da loro redatta riguardo il rischio di insediamento delle criminalità organizzate di tipo mafioso nella nostra regione || E’ stato illustrata questa mattina in consiglio regionale la pubblicazione dello studio effettuato dalle laureande di giurisprudenza degli atenei di Udine e Trieste Eleonora Carpenè e Luisa Pizzol, stagiste presso l’Osservatorioregionale antimafia del Friuli Venezia Giulia. Le ragazze si sono cimentate in una ricerca sul rischio di insediamento delle criminalità organizzate di tipo mafioso nella nostra regione.Le due ragazze si sono impegnate da ottobre 2021 a marzo 2022 studiando la storia e le radici degli eventi mafiosi, con una attività di analisi del tessuto socioeconomico del Fvg a cui è seguito l’esame dei settori produttivi a rischio di infiltrazione di criminalità organizzate, per concludere con l’avvicinamentodei principali soggetti istituzionali della società civile impegnati a contrastare le mafie. Usura ed estorsione sono risultati i reati più frequenti accanto a quelli collegati all’ambiente, con il grande capitolo dei rifiuti, e al commercio illecito di animali. Nel suo intervento il presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin ha evidenziato che sono 64 i beni confiscati in Fvg per azioni criminali che non sono più quelle della vecchia mafia, ma finalizzate a uno sviluppo economico ottenuto attraverso il riciclaggio di denaro, con concorrenza sleale verso gli altri imprenditori e flussi di denaro non controllati. Zanin ha sottolineato come soprattutto il consentire il riutilizzo di tali beni rappresenti un bel modello di unione tra istituzioni e società civile. – Intervistati PIERO MAURO ZANIN (PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE) (Servizio di Bernardo Gulotta)


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