20/11/2022 VICENZA – Pesante sconfitta ieri pomeriggio al “Menti” per la Triestina che ha perso 4 a 0 contro il Vicenza. La squadra di Pavanel non è mai riuscita a dimostrare il suo gioco venendo schiacciata dagli avversari sin dai primi minuti || Se non fosse già abbastanza chiaro dal risultato, 4 a 0 in trasferta, la partita di ieri della Triestina e per la Triestina in realtà non è mai cominciata. Il Vicenza è passato in vantaggio dopo 8 minuti, ha raddoppiato dopo 31 chiudendo già sul 2 a 0 i conti con i rossoalabardati. Se poi ci mettiamo le altre due reti il quadro di una partita a senso unico è piuttosto evidente.L’Unione incassa la sua sconfitta più pesante ma non solo per il risultato, ma anche per la prestazione, per il momento storico in cui arriva questa batosta, per un clima generale di disaffezione verso i colori dell’alabarda in virtù del fatto che una rivalsa dopo l’inizio zoppo di stagione non c’è mai stata.Il bottino ottenuto sin qui è misero, la Triestina a oggi ha il chiaro obiettivo di salvare la categoria e il tutto passa dal dover necessariamente riprendere fiducia, dimostrare grinta, non regalare gol agli avversari e incominciare a far punti. Le cause di questo percorso sulle sabbie mobili sono diverse e sono state ribadite più volte: nuova società, nuova squadra, nuovo tutto. Ogni meccanismo in questi casi ha bisogno di tempo. Ma di tempo, ora, ma già prima, non ce n’è più molto, soprattutto se non è evidente un percorso di crescita ma continua a persistere un rendimento ad altalena, fra l’altro nemmeno appoggiato da risultati utili. C’è evidentemente qualcosa che non funziona. E quel qualcosa non può essere solo l’allenatore, visto che il valore e la preparazione di Pavanel non è un mistero, soprattutto a Trieste, non può nemmeno essere la qualità di molti elementi della rosa, perché un giocatore bravo può aver sì un periodo difficile ma non diventa un brocco da un giorno all’altro.E’ il lavoro, alla lunga, a pagare. E di lavoro sembra che ancora ce ne sia parecchio da dover svolgere (Servizio di Bernardo Gulotta)


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