TRIESTE – IL VIRUS NON FERMA IL PORTO: CRESCE IL TRAFFICO RO-RO, TIENE IL MOLO SETTIMO || Il Coronavirus non ha mandato in tilt il Porto di Trieste. Mentre il mondo della portualità italiano registra decrementi a doppia cifra, lo scalo giuliano può vantare una tenuta media complessiva e una crescita del segmento Ro-Ro (i traghetti turchi) nei primi 10 mesi dell’anno, con un +3% e 195mila unità transitate.
Regge alla crisi in maniera impeccabile anche il Molo Settimo del porto di Trieste che, con i dati di ottobre, si porta in linea con il 2019 per quanto riguarda i Teu sbarcati/imbarcati (oltre 577mila) da gennaio a ottobre 2020. Resta invece negativo il dato relativo ai volumi trasportati via ferrovia, dove si registra un calo del 9,5%.
Guardando inoltre il singolo mese di ottobre relativo alla movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra un aumento del 2%. Risultato che porta a una inversione del trend nel secondo semestre dell’anno.
In linea invece con lo scenario che sta interessando tutti i porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi 10 mesi del 2020, supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell’anno precedente. Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), principalmente petrolio, con 31 milioni e 800 tonnellate e quello delle rinfuse solide (-71%).
Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell’impianto siderurgico della Ferriera di Trieste. (Servizio di Marco Stabile)


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