16/04/2023 TRIESTE – I residenti di Viale Miramare si sono mossi in protesta contro il disboscamento di una parte dell’area verde nella zona a monte nei pressi del Molo G. Il taglio degli alberi farà posto a nuove edificazioni, progettate già da molto tempo || In Viale Miramare verranno costruiti nuovi edifici distruggendo il bosco. E’ la lamentela che alcuni residenti stanno ribadendo in questi giorni rispetto nuove edificazioni a Barcola.Non c’è solo la cabinovia dunque a creare fazioni opposte e malumori quando si parla di alberi, ambiente e più in generale di paesaggio, nell’area barcolana e, riguardo l’infrastruttura finanziata dal PNRR, del Bosco Bovedo. Già dal 2016 è in piedi una procedura di nuova edificazione in Viale Miramare attorno ai civici 280-290, area dov’è presente una nota catena di ristorazione, dove alcuni privati, con diritto acquisito, hanno avviato la costruzione di nuove palazzine. Inizialmente i residenti delle aree limitrofe avevano provato ad arginare la spinta a cementificare quel bosco che andrà a discapito della folta vegetazione presente in loco. Ma è notizia di qualche settimana che la procedura, che nel tempo ha ottenuto tutte le autorizzazioni del caso, quindi sotto il profilio formale nulla da eccepire, ha incominciato a disboscare la zona con tanto di malumore di contrari.Il consiglio comunale a suo tempo aveva visto l’impegno di alcuni consiglieri nel tentativo di limitare il prolificare di strutture in un’area già fragile, ottenendo parziali contropartite, come alcuni posti auto in più fruibili liberamente, la sistemazione di un sentiero di passaggio e una o due palazzine in meno rispetto il piano originario. Ci sarà anche la compensazione con quanto rimosso in termini di alberature, ma il coro dei contrari lamenta che la rimozione di alberi secolari non può esser risarcita con giovani fusti che poco hanno a che fare con la dignità di quei terreni.La possibilità di costruire in quel sito però risulta conforme al piano regolatore con un intervento in zona residenziale C, previe integrazioni e modifiche apportate secondo le indicazioni degli enti pubblici preposti.Oggi la zona verde di circa 4 mila metri quadrati interessata al progetto, risulta abbandonata e “appare – si leg (Servizio di Bernardo Gulotta)


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