27/04/2023 TRIESTE – Per rimuovere un albero secco in Piazza Unità serve un archeologo: l’episodio è raccontato dal sindaco Dipiazza che se la prende ancora una volta contro una burocrazia soffocante, a volte assurda || Dal Vangelo secondo Matteo, parafrasiamo, chi avrà fede potrà spostare le montagne. Parole che mal si sposano con la rimozione di un alberello sito in piazza Unità che invece per poter esser spostato avrà bisogno di un archeologo. Quello raccontato dal sindaco non è che l’ennesimo episodio di un’italica burocrazia che a volte si presenta nelle vesti di una vera montagna da scalare. Il riferimento puntuale è a un albero, affacciato a piazza Unità, ultimo di una fila che ha domicilio in via dell’orologio. Questo rispetto ai fratelli si presenta visibilmente sciupato, secco, per taluni ormai morto. Il sindaco quindi ha chiesto la sua sostituzione, ma a sventolare la paletta dell’alt c’è stata, dice, la soprintendenza, che per un intervento di questo tipo ha prescritto di affidare l’incarico a un archeologo. L’iter, dice Dipiazza, si trascina da una ventina di giorni, neanche si dovessero trovare tesori nascosti sotto una pavimentazione che probabilmente, e con molta fede, sarà da sostituire nel prossimo futuro – Intervistati ROBERTO DIPIAZZA (SINDACO DI TRIESTE) (Servizio di Bernardo Gulotta)


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