TRIESTE – SECONDA ONDATA: IN FAMIGLIA LA MAGGIOR PARTE DEI CONTAGI COVID || “Oggi riscontriamo un numero di positivi per tampone molto elevato e osserviamo come la distribuzione territoriale, rispetto alla prima fase, sia più capillare. Sappiamo che la nostra regione sconta alcuni giorni di ritardo rispetto ad altre regioni del Paese. Questa diffusione ha una ricaduta soprattutto negli ultimi tempi, sulla pressione ospedaliera”. Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla salute, Riccardo Riccardi, durante La conferenza stampa di questa mattina, ricordando che su 1.853 focolai, quelli nuovi sono 824: in questa seconda fase la diffusione del virus è decisamente più capillare e riguarda l’intero territorio regionale. L’origine e lo sviluppo dei focolai “avviene soprattutto in ambito famigliare, seguito da quello lavorativo (100), dalle case di riposo (65), dalle scuole (52) e dall’ambito ospedaliero (25). Sull’andamento dei tamponi positivi sui nuovi casi la percentuale nella settimana dal 23 al 29 novembre è scesa al 27,7%, contro il 34,3% della settimana precedente. Migliora il tempo mediano dei casi, ridottosi in termini di incidenza al 3 rispetto al 4 della scorsa settimana”. Questi indicatori, insieme ad altri, ha affermato Riccardi, “hanno fatto sì che l’Rt passasse da 1,6 del periodo tra il 26 ottobre e il primo novembre, all’attuale 0,92”. Sempre prendendo in esame il periodo tra il 23 e il 29 novembre, “la pressione sulle terapie intensive va al 35% rispetto al 30% della settimana precedente”. (Servizio di Laura Buccarella)


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