09/10/2023 ERTO E CASSO – L’abbraccio corale al cimitero monumentale delle vittime del Vajont, la passeggiata sul coronamento della diga scavalcata dall’onda della morte.Commozione condivisa nella giornata di commemorazione del 60° anniversario del disastro che per la prima volta è stata celebrata laddove tutto sì compì la sera del 9 ottobre 1963. Ed è stata la prima volta di un Presidente della Repubblica a presenziare in veste ufficiale all’evento in terra friulana. “Mai più” il monito di Sergio Mattarella che ha ribadito l’impegno della memoria: “Opportuno e doveroso che la documentazione del processo rimanga in questo territorio”. || Va diritto al punto Sergio Mattarella oggi al cimitero monumentale delle vittime del Vajont e alla diga per la commemorazione istituzionale dell’olocausto che si compì la notte del 9 ottobre di 60 anni fa. La prima volta di un Presidente della Repubblica nel territorio di Erto Casso dove nel 1957 iniziò la costruzione della diga, voluta nel posto sbagliato per meri interessi economici. Il Capo dello Stato è visibilmente commosso; prima di accedere alla tensostruttura dove sono assiepate le massime cariche istituzionali viene accompagnato sul coronamento della diga. Lo sguardo nel canyon del Vajont, in fondo Longarone. “L’uomo fa parte della natura ma non deve diventarne nemico. Non si tratta di un tema di esclusivo carattere ecologico” – afferma Mattarella citando l’esortazione di pochi giorni fa di papa Francesco – “si tratta di porre attenzione e saper governare con lungimiranza gli squilibri che interpellano mettendo in discussione l’umanità e i suoi destini”. Infine l’impegno della memoria, il compito della Repubblica, irrinunziabile, che i cittadini delle terre piegate dal disastro di 60 anni fa continuano a coltivare. La richiesta di Mattarella sottolineata da 3 applausi scroscianti. – Intervistati SERGIO MATTARELLA (PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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