05/01/2024 TRIESTE – E’ piuttosto complessa la situazione del senzatetto Enrico, uomo di 63 anni che dorme sotto il porticato via Sant’Anastasio. I servizi sociali del Comune lo seguono da tempo ma una soluzione alla sua vicenda è apparsa, nel tempo, sempre di difficile gestione || E’ complessa e delicata la situazione del senzatetto triestino di nome Enrico, uomo di 63 anni che dorme sotto il porticato dell’ex sede dell’INPS, intervistato da Telequattro ieri mattina durante un sopralluogo in via Sant’Anastasio per verificare una segnalazione di degrado della zona. L’uomo, come anche da lui dichiarato, è seguito dai servizi sociali del Comune che nel tempo hanno attivato una serie di procedure per aiutarlo. Una situazione però non facile poiché la storia di Enrico è segnata da un’infanzia difficile e per certi aspetti anche nomade, non avendo di fatto mai avuto un domicilio fisso sin dalla giovane età. Una persona che in tanti anni non è riuscita a risollevarsi. Vittima di un grave incidente quando era più giovane, episodio che lo ha visto quasi in fin di vita, frequenti problemi fisici e una complessità nell’adattarsi a una società sempre più complessa e frenetica, sommata verosimilmente a uno stato di malessere psichico segno della condizione di vita, i diversi tentativi che gli sono stati attivati non sono riusciti a garantirgli una situazione più stabile, o quantomeno a toglierlo dalla strada. Difficile ricostruire 45 anni passati a vagabondare, ovvero da quando è uscito dal collegio a oggi, anche perché la domanda è presto detta: possibile che in tanti anni non sia riuscito a trovare un lavoro, una persona che gli stesse accanto o anche in solitudine la forza di reagire? Domande la cui risposta non è per niente semplice perché non è per niente semplice entrare nella testa degli altri e capire cosa stia passando. Molto può dipendere dagli altri, dalle situazioni e dalla fortuna. Molto di più dipende dal modo in cui si reagisce, o di come si è abituati ad accogliere le situazioni quando queste si presentano. (Servizio di Bernardo Gulotta)
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