15/01/2021 TRIESTE – RAGAZZINA PICCHIATA FUORI DA SCUOLA: IL BOSS DELLA BANDA PESTO’ IL NONNO PALETTA || “Mia figlia è stata presa a pugni e calci all’altezza della mandibola da un gruppo di cinque tra ragazzi e ragazze all’uscita dalla scuola media Caprin”. Un madre che ha avuto il coraggio di metterci la faccia, che non può più sopportare le vessazioni e le violenze subite dalla figlia da una compagna di scuola che, stavolta, ha coinvolto tutta la sua banda in un pestaggio organizzato.
Il tutto si è originato poichè la figlia di Manuela Cattunar, una ragazzina di 13 anni che frequenta la seconda media alla scuola Caprin di Trieste, ha rivelato a un compagno di classe chi aveva insultato sua madre. Ieri al termine delle lezioni, fuori dall’istituto sito in Salita di Zugnano, il branco – tre ragazzi e due ragazze, quasi tutti triestini – è entrato in azione. “Mia figlia ha detto la verità a un amico e per questo ha pagato – ha detto Manuela Cattunar al microfono di Telequattro – l’hanno aspettata in cinque fuori da scuola, l’hanno braccata perché non scappasse, hanno atteso che insegnanti, alunni e genitori se ne andassero e poi l’hanno brutalmente picchiata”.
Insomma, bastonata per non aver rispettato l’omertà su una componente della gang. Storie in salsa mafiosa nel rione di Santa Maria Maddalena Inferiore, tra l’abitato di Poggi Paese e Valmaura. Il dettaglio più choccante riguarda il boss della gang: si tratta di uno dei due aggressori del nonno paletta che – dopo aver mandato all’ospedale il 74enne Paolo Valenti la settimana scorsa – continua imperterrito a terrorizzare coetanei e non solo.
“Tra gli aggressori c’era il ragazzo che ha dato il pugno al nonno paletta – ha aggiunto Manuela – non faccio nomi perché é un minorenne ma lui è sempre in mezzo come un prezzemolo a queste situazioni. Quel rione è diventato qualcosa di impensabile, stanno rovinando Trieste”.
Oggi la denuncia della madre alla Polizia locale, che già segue il caso del pestaggio del nonno paletta, poi il passaggio all’ospedale infantile Burlo Garofolo per le cure del caso. La ragazzina ne è uscita con il collare addosso e ancora tanta, tanta paura. (Servizio di Marco Stabile)