07/08/2024 TRIESTE – Ammontano a circa 200mila euro i danni della rivolta in carcere di metà luglio a Trieste. Il dato emerge al termine della visita al penitenziario da parte di una delegazione di Forza Italia. Il problema principale rimane il sovraffollamento || Buona parte dei problemi del sistema carcerario italiano, e Trieste non fa eccezione, è il sovraffollamento delle strutture. Da questo poi si amplificano altre situazioni che vanno a gravare sul clima e sull’ordinaria attività all’interno dei penitenziari. Una delegazione di Forza Italia oggi, nell’ambito dell’iniziativa nazionale Estate in Carcere, ha visitato la casa circondariale Ernesto Mari di Trieste, teatro nelle scorse settimane di momenti di alta tensione scatenate dalla protesta dei detenutiAl carcere di Trieste su un massimo di 148 detenuti a oggi se ne contano 243, con un picco raggiunto nel tempo di 268. Circa il 40% di questi è straniero, il 30% del totale si trova nella struttura per questioni legate alla tossicodipendenza. Un sistema che Forza Italia capisce esser insostenibile alla luce del fatto che persistono problemi come le cimici che si trovano nei vari ambienti o la vetustà di diverse ale del penitenziario. Stando ai dati forniti anche il processo rieducativo è in difficoltà: nel 68% dei casi circa il detenuto che termina di scontare la pena torna a delinquere una volta libero.Gli effetti della rivolta nel carcere triestino infine sono stati quantificati economicamente: ammontano a circa 200mila euro difatti i danni provocati dalla protesta delle scorse settimane – Intervistati ANDREA CABIBBO (CONSIGLIERE REGIONALE FORZA ITALIA), ALBERTO POLACCO (SEGRETARIO PROVINCIALE FORZA ITALIA) (Servizio di Bernardo Gulotta)
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