01/11/2024 TRIESTE – Ancora un terreno di gioco in cattive condizioni: lo stadio Rocco torna a far parlare di se per le condizioni del manto erboso che mercoledì sera ha palesato tutte le difficoltà del caso per la sicurezza dei giocatori || Non c’è pace per il manto erboso dello stadio Rocco. Chi ha seguito la partita casalinga della Triestina mercoledì sera non ha potuto fare a meno di notare lo stato del terreno di gioco dell’impianto di Valmaura.Una situazione che si ripropone a distanza di un anno quando, dopo il concerto dei Maneskin nel luglio del 2023, si era ravvisata la necessità di intervenire in maniera massiccia e non solo sugli strati superficiali del terreno, come da prassi post concerto.Proprio per questo la Regione aveva finanziato con 1milione300mila euro circa il rifacimento dell’intero lotto, attraverso la FIGC, facendo emigrare l’Unione a Fontanafredda per buona parte della stagione. A lavori conclusi il Rocco si ripresentava degno del suo nome, ospitando le partite della Triestina che ha sfidato il Novara in campionato e Giana Erminio e Benevento per la fase playoff. Poi i concerti di Ultimo e Max Pezzali a giugno, quindi la nuova stagione fra le mura amiche con alcune avvisaglie di un campo non perfetto che sono diventate palesi mercoledì sera.Cosa è andato storto? Come mai anche dopo i lavori in profondità il Rocco non riesce ad avere un campo che possa tenere per l’intera stagione, o guardando all’oggi, almeno al girone d’andata? Quesiti che si è posta subito la politica locale: la consigliera di Patto per l’Autonomia Giulia Massolino ha annunciato un’interrogazione verso la giunta regionale in merito, stesso strumento, ma in consiglio comunale, che utilizzerà il consigliere del PD Salvati verso sindaco e assessore Lodi.Il tutto in un contesto davvero poco felice se oltre a guardare il campo si puntano anche i risultati di chi quel campo lo ha calcato in questa prima parte di stagione, al netto tuttavia di qualche segnale di risveglio proprio dalla partita di mercoledì sera. (Servizio di Bernardo Gulotta)
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