10/02/2021 TRIESTE – GIORNO DEL RICORDO, FEDRIGA E DIPIAZZA: “VIA L’ONORIFICENZA A TITO” || Con tutta probabilità, mai cerimonia del Giorno del Ricordo è stata più significativa di quella odierna: che, in teoria, avrebbe dovuto essere quella più asettica, stante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Non c’erano gli studenti, esclusivamente istituzionale la presenza militare, ridotto il numero degli invitati, limitato ad uno il numero dei rappresentanti delle associazioni degli esuli.
La parte religiosa, con la Messa prevista fino a pochi minuti dall’inizio, adattata secondo le condizioni atmosferiche.
Eppure.
Eppure, i discorsi del sindaco Dipiazza, del presidente della Regione Massimiliano Fedriga (a braccio), e per certi aspetti anche quello del presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, hanno messo in evidenza, una volta per tutte, tutto quello che sotto certi versi, deve essere il Giorno del Ricordo.
Da un lato, guardare avanti: come ha sottolineato Sardos Albertini, è tempo di includere nelle commemorazioni anche le vittime slovene e croate della violenza comunista titina.
Dall’altro, riflettere senza dimenticare e proiettare il risultato di tali riflessioni in un presente magari dilatato nel tempo. Ecco dunque la dura requisitoria del sindaco nei confronti del negazionismo, soprattutto quando portato avanti da storici o sedicenti tali, ma non solo. Ma soprattutto, come lo stesso Dipiazza, e anche Fedriga hanno rilevato, la necessità di battersi per togliere l’onorificenza concessa, alla fine degli anni Sessanta, in ossequio alla Realpolitik. Quella onorificenza, per certi aspetti, è il senso dei discorsi, renderebbe vuota una riflessione come quella che il Giorno del Ricordo impone. (Servizio di Umberto Bosazzi)


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