26/06/2025 SAN DORLIGO DELLA VALLE – SIOT chiude il 2024 con un utile di 2,9 milioni di euro e nomina Alessandro Gorla nuovo Presidente e Amministratore Delegato. In crescita il trasporto di greggio, investimenti raddoppiati e nessun infortunio sul lavoro. || L’Assemblea dei Soci di SIOT – Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino – ha approvato il bilancio 2024, che si è chiuso con un utile netto di 2,9 milioni di euro. Contestualmente è stato nominato il nuovo Presidente e Amministratore Delegato: si tratta dell’ingegnere Alessandro Gorla, che dal 1° luglio assumerà anche il ruolo di General Manager del consorzio TAL, succedendo ad Alessio Lilli.Nel 2024 SIOT ha confermato il proprio ruolo strategico nella rete di approvvigionamento di greggio per Austria, Germania e Repubblica Ceca. Il trasporto tramite oleodotto ha raggiunto i 40 milioni di tonnellate (+8,3% rispetto al 2023), mentre al Terminale Marino di Trieste sono state sbarcate 40,2 milioni di tonnellate da 423 navi.I ricavi si attestano a 99,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 103,5 milioni dell’anno precedente, per effetto della riduzione delle tariffe di trasporto. Il margine operativo lordo è stato pari a 13,1 milioni, mentre il reddito operativo si è fermato a 3,7 milioni. Sono diminuiti i costi dei servizi (-921mila euro), anche grazie a un’ottimizzazione delle fonti energetiche, mentre sono aumentati i costi per il personale (15,9 milioni) in seguito a un incremento dell’organico, salito a 140 unità.Nel corso dell’anno SIOT ha investito 45,8 milioni di euro in immobilizzazioni materiali, più del doppio rispetto al 2023. Tra i principali interventi figurano il rifacimento del Terminale Marino, la manutenzione straordinaria dei serbatoi e il progetto TAL Plus, che porterà la capacità dell’oleodotto a 7.500 mc/ora. Nessun infortunio è stato registrato durante l’anno.Nonostante le tensioni geopolitiche internazionali, l’impatto sul traffico verso il Terminale Marino è stato contenuto. Sul piano macroeconomico, SIOT ha dovuto confrontarsi con il calo del PIL tedesco (-0,2%), principale mercato di riferimento. (Servizio di Bernardo Gulotta)
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