14/08/2025 TRIESTE – È approdata al Molo Audace la goletta “Bel Espoir” con venti giovani provenienti da dodici Paesi del Mediterraneo, impegnati in un viaggio di otto mesi per promuovere fraternità e speranza. La tappa triestina, dedicata alle sfide migratorie, proseguirà fino a domenica con incontri e attività aperte alla città. || Il vento ha spinto lentamente la “Bel Espoir” verso il Molo Audace, mentre sullo sfondo la città aspettava di accogliere il suo equipaggio speciale. A bordo, venti ragazzi e ragazze provenienti da dodici Paesi del Mediterraneo – dal Marocco al Libano, dalla Palestina alla Bosnia – che da dieci giorni navigano lungo la costa adriatica orientale per parlare di convivenza e di futuro.Sono arrivati a Trieste questo pomeriggio accolti anche dal vescovo, mons. Enrico Trevisi. Fino a domenica 17 agosto resteranno in città, portando con sé un bagaglio fatto di lingue diverse, storie personali e la voglia di costruire ponti tra sponde spesso lontane.La “Bel Espoir” – goletta a tre alberi di 29 metri, costruita in Danimarca nel 1944 e recentemente restaurata – è il simbolo di un pellegrinaggio di otto mesi, otto tappe e oltre duecento giovani coinvolti. Un’iniziativa nata dalla diocesi di Marsiglia dopo gli Incontri del Mediterraneo di Bari, Firenze, Marsiglia e Tirana, con lo scopo di annunciare fraternità e speranza in vista dell’Anno Santo 2025.La sesta tappa, da Durazzo a Trieste, è dedicata alle sfide migratorie. Dopo l’ormeggio alla radice del Molo Audace, in serata l’imbarcazione si è spostata al Molo 4 per consentire lo svolgimento di uno spettacolo cittadino. Nei prossimi giorni il programma prevede momenti di dialogo, attività culturali e incontri aperti alla cittadinanza, in un porto che per tre giorni sarà un crocevia di mare, amicizia e speranza. – Intervistati MAILYS PIQUET (STAFF ORGANIZZAZIONE MED 25), MONSIGNOR ENRICO TREVISI (VESCOVO DI TRIESTE) (Servizio di Bernardo Gulotta)

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