21/09/2025 TRIESTE – Il bike sharing di Trieste cresce come servizio di mobilità sostenibile, ma i vandalismi pesano sulle casse comunali: tra biciclette distrutte e stazioni danneggiate, ogni anno il Comune spende circa 10mila euro solo per sostituzioni e riparazioni. || Bike sharing di Trieste, croce e delizia per il municipio. In termini di mobilità sostenibile, di utilità nel potersi spostare in città, di comodità e facilità di fruizione, le 24 stazioni e annesse bici a disposizione dei cittadini rappresentano un servizio virtuoso e ormai diffuso ovunque, in Italia e nel mondo. Lo scoglio è il costo dei danneggiamenti a bici, colonnine e stazioni che vanno a carico del Comune. 500 euro più iva per ogni bicicletta nuova acquistata, per una media annua di 15 velocipedi nuovi, più di uno al mese, che l’amministrazione deve comprare per sostituire quelle vandalizzate e inutilizzabili. La spesa, facendo un conto sommario, è quindi di circa 10mila euro in 12 mesi.In altre città il servizio di bike sharing è spesso associato anche al noleggio dei monopattini. A Trieste però questo veicolo non è mai stato inserito in un circuito ufficiale per netta scelta dell’amministrazione comunale con in testa il sindaco che ha subito giudicato come non idoneo l’uso del monopattino in città, non solo per la pericolosità che questo può incontrare in una conformazione urbana a dislivello come Trieste, ma anche per l’uso improprio e l’incuria che troppe volte si è verificato in altre località. – Intervistati MICHELE BABUDER (ASSESSORE ALLA MOBILITA’ COMUNE DI TRIESTE) (Servizio di Bernardo Gulotta)
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