25/02/2021 TRIESTE – IL PREFETTO: “OCCHI BENE APERTI SUGLI EPISODI DI CRIMINALITA’ GIOVANILE” || Alcuni fatti di cronaca che, in queste ultime settimane, hanno tenuto banco sui giornali e nei telegiornali, hanno indotto il prefetto Valerio Valenti ad una serie di riflessioni sullo stato della sicurezza in città che sotto certi aspetti si collegano a quanto era emerso a margine della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario.
Se da un lato l’accoltellamento di un giovane marocchino avvenuto due giorni fa in via Gambini è da rubricare nel capitolo risse, se l’aggressione ad un pakistano della scorsa settimana appare al momento inspiegabile, se l’accanimento da parte di un triestino nei confronti dei suoi vicini extracomunitari sfogata esplodendo colpi a salve potrebbe essere la conseguenza estrema di una debolezza psicologica acuita dalle misure restrittive, la rapina a mano armata nei confronti di una tabaccheria in Ponziana altro non è se non un esempio puro e semplice di criminalità (bassa o alta poco importa) vi è invece, sottolinea il prefetto, tutta una serie di episodi riconducibili ad una matrice che, par di capire, risulta particolarmente “attenzionata”.
Del resto, il pestaggio di cui è rimasto vittima un nonno paletta, il mese scorso, e le intimidazioni nei confronti di una ragazzina ad opera dello stesso branco, nonché gli atti di vandalismo che risalgono appena alla notte scorsa ai danni del Caffè degli Specchi, impongono una valutazione attenta di determinati fenomeni, forse non soltanto alla luce di problematiche che potrebbero anche dipendere dalle imposizioni dettate dall’emergenza sanitaria.
Come se ciò non bastasse, e non preoccupasse più d’uno (la formula “Trieste-Bronx” già circola nelle redazioni, e non solo), Valenti ricorda quell’altro vaso di Pandora, scoperchiato e mai richiuso, con cui, ciclicamente ormai, anche Trieste è chiamata a fare i conti. (Servizio di Umberto Bosazzi)


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