03/06/2022 TRIESTE – E’ ancora presto per delineare cosa sorgerà al terrapieno di Barcola nell’ambito del progetto per la cittadella dello sport, ma già si fanno largo le prime ipotesi: la più suggestiva è quella di una soccer arena come quella di Lignano Sabbiadoro || Cosa ci sarà nella futura cittadella dello sport che sorgerà sul terrapieno di Barcola, in virtù del finanziamento del PNRR concesso al Comune di Trieste? Ai più classici, desiderati e mai banali campi di basket, calcetto e tennis, spunta l’ipotesi suggestiva e inedita per il territorio di un’arena di beach soccer come quella già esistente a Lignano Sabbiadoro, seppur quella sia inserita nel contesto della lunga spiaggia friulana, ma anche attività marine come sup o kyte surf. La “soccer arena” è solo una delle ipotesi che sono nate nelle ultime ore frutto di un ragionamento su cosa installare nella vasta area barcolana. L’assessore ai Lavori Pubblici Elisa Lodi ha avanzato questa prospettiva così come quella di poter prender spunto da ciò che già esiste nella vicina Capodistria, ovvero un’area sportiva con percorsi ginnici, attrezzature per Calisthenics, tappeti elastici, aree skateboard, piste di atletica e quindi i campi delle varie discipline. A poca distanza peraltro sorgerà anche il centro sportivo dedicato al Padel, un ulteriore e importante tassello rispetto ad attività in forte crescita in questi anni. Le opzioni beach volley e arena di beach soccer rappresenterebbero una novità per la città che di spazi del genere non ha mai goduto davvero. I 4,7 milioni di euro secondo la giunta potrebbero esser sufficienti per la realizzazione esecutiva del progetto, quest’ultimo molto probabilmente affidato a uno studio esterno. Rimane però la prudenza sull’incognita legata all’aumento delle materie prime. Nei prossimi giorni si riuniranno le aree lavori pubblici e urbanistica per meglio definire il quadro di programmazione di quell’area. Al momento ogni proposta resta ipotetica, ma dal Comune filtra la volontà di realizzare non solo una zona appetibile, ma anche esclusiva, inserendo attività o impianti che in città ad oggi non sono presenti. (Servizio di Bernardo Gulotta)

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