06/03/2024 TRIESTE – Ancora atti osceni nei bagni del giardino pubblico de Tommasini: la Polizia Locale è intervenuta tempestivamente a repressione di ulteriori episodi sgradevoli in quel luogo. Sempre il corpo municipale in questi giorni è stato impegnato in altre attività in differenti zone del comune || Un sequestro di 60 grammi di hashish, un ennesimo intervento a contrasto di atti osceni in giardino pubblico e un Daino intercettato e bloccato sulla carreggiata della strada 202 all’altezza di Valmaura: sono tre distinte attività che hanno visti impegnati donne e uomini della Polizia Locale in questi giorni.Con ordine: la pattuglia in borghese del Nucleo di Polizia giudiziaria ha sequestrato a un gruppetto di giovani 60 g di hashish nel corso di un controllo mirato nel giardino Basevi di via San Giacomo in monte, segnalato per il possibile spaccio di sostanze stupefacenti e obiettivo sensibile vista la vicinanza del liceo ma anche di una scuola elementare, un ricreatorio e una società sportiva.Il 3° Distretto di via Giulia invece, avendo tra le priorità d’istituto nel giardino pubblico “de’ Tommasini” il contrasto a comportamenti esecrabili come quelli intercettati nelle settimane passate, ovvero atti osceni nei bagni del parco, proprio ieri è intervenuto bloccando uno di questi atti illeciti, grazie al pattugliamento costante in quest’area molto frequentata da bambini e giovanissimi.Il terzo fatto che avrebbe potuto avere risvolti anche pericolosi è quello del daino sulla carreggia della S.S. 202 all’altezza di Valmaura, intercettato ma soprattutto bloccato da una pattuglia del Reparto Motorizzato: gli agenti dapprima gli si sono avvicinati a bordo carreggiata creando una sorta di barriera per impedirgli di recare difficoltà ai veicoli in transito; poi, lo hanno spinto progressivamente verso l’area boschiva retrostante l’area di servizio; l’animale, al contrario di quanto ci si poteva aspettare, non era affatto intimorito dagli operatori tanto che in alcuni frangenti ha minacciato di dar loro contro. Tutto però è andato a buon fine, anche con la successiva collaborazione di Enpa e Anas; si presume che l’amimale si sia introdotto da un buco nella rete di recinzione, subito segnalato all’Ente gestore per il ripristino.L’Enpa ha precisato che si trattava effe (Servizio di Bernardo Gulotta)