10/08/2025 MUGGIA – Dopo il corteo dell’8 agosto a Muggia, le operaie della Tirso tornano a chiedere risposte sul futuro della fabbrica. Le dichiarazioni dell’assessore Rosolen, che hanno raffreddato le speranze di rilancio, lasciano le lavoratrici amareggiate e arrabbiate. || Deluse, amareggiate e arrabbiate. Così si presentano oggi le circa 150 operaie della ex fabbrica Tirso di Muggia, la maggioranza donne over 50, dopo l’ultimo corteo svoltosi l’8 agosto con la richiesta ancora una volta di chiarezza sul proprio futuro lavorativo.La fabbrica è chiusa da un anno, da agosto 2024, periodo durante il quale le lavoratrici hanno attraversato mesi di proteste, presidi, manifestazioni, convinte che una soluzione fosse possibile. Una nota diramata oggi riporta che le dirette interessante hanno passato anche 20, 30, 35 anni in quella fabbrica – raccontano – chiedendo aiuto alle istituzioni: Regione, Comune, sindacati, Prefettura. avendo sempre avuto rassicurazioni che qualcosa si sarebbe mosso.L’ultimo spiraglio sembrava esserci dopo alcune trattative con la Regione, quando era stato ventilato l’interesse di un altro imprenditore disposto ad acquistare lo stabilimento, dopo la delusione legata al mancato coinvolgimento della Roncadin.Ma l’8 agosto, nel corso di un’intervista alla RAI, la dichiarazione dell’assessore regionale Alessia Rosolen ha prospettato uno scenario tutt’altro che positivo, dicendo che la situazione della TIRSO appare più drammatica di quanto appaia, e che davanti a una situazione economico finanziaria di questo tipo qualsiasi imprenditore avrebbe difficoltà a fare passi in avanti, nessuno al momento è intenzionato al subentro. Una vera e propria doccia fredda per le lavoratrici – rimarca la nota – che ora chiedono “la verità, senza più mezze parole”.“Ci sentiamo prese in giro – affermano – e stufe di poca chiarezza. Non vogliamo essere abbandonate all’ufficio del lavoro per corsi di formazione che sappiamo non porteranno a nulla. Vogliamo un lavoro, e vogliamo mantenere la promessa di una soluzione”.Le operaie della Tirso attendono una risposta dalle istituzioni, con la speranza che la loro lunga battaglia non finisca nell’oblio. (Servizio di Bernardo Gulotta)


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